Credito Fondiario è leader nel settore del credito in Italia, dove opera con un modello di business distintivo, quello di Debt Purchaser (acquisto di NPL e UTP) e Debt Servicer (gestione e recupero di crediti deteriorati) con licenza bancaria. Il modello di business adottato da Credito Fondiario è stato innovativo per il mercato italiano, adattando quello dei grandi player internazionali che operano nel settore del Credit Management.
Il top management e Tages, un asset manager indipendente leader negli assets alternativi con $2,3 miliardi in gestione in cui si è riunito un gruppo di imprenditori italiani, acquisiscono il controllo di Credito Fondiario da Morgan Stanley a fine 2013, in un momento in cui l’istituto, che aveva più di 100 anni di storia alle spalle, stava accumulando oltre €20 milioni all’anno di perdite.
Il team ha realizzato un turnaround di successo. La visione era chiara: creare una banca italiana che operasse nel mercato del credito secondario in Italia con una offerta di prodotti e servizi molto ampia, in grado di competere con i big del settore, ossia i grandi fondi internazionali e i grandi servicer. Oggi il top management è azionista con una quota di minoranza a fianco del nuovo azionista di maggioranza Elliott che detiene l’82% del capitale.
In 5 anni Credito Fondiario diventa un operatore di riferimento nel mercato crescendo in dimensione, guadagnando un posizionamento competitivo molto forte, lavorando come partner al fianco di banche e investitori istituzionali. I volumi gestiti passano da €4 miliardi nel 2014 a oltre €55 miliardi nel 2018 (attività di master servicing) e 15 miliardi di asset in gestione in qualità di special servicing.
Con la firma del contratto definitivo dell’acquisizione con il fondo Elliott di 7,4 miliardi di crediti in sofferenza di Banco Bpm e la nascita della piattaforma di gestione CF Liberty Servicing in joint venture con il Banco (di cui CF è socio al 70% e Banco Bpm al 30%) – probabilmente l’ultima operazione di grandi dimensioni nel mercato – Credito Fondiario incrementerà in maniera massiccia l’organico, che passerà da 50 persone a circa 350 a fine 2019; gli investimenti effettuati crescono a più di €700 milioni (per un valore nominale di crediti acquistati di quasi 4 miliardi di euro). Al contempo, la banca mantiene livelli di patrimonializzazione e di solidità finanziaria tra i più alti del settore. Il 2018 si chiude con un utile netto di 24,8 milioni di euro, a fronte di una perdita di 1,1 milioni l’anno precedente.
Credito Fondiario operatore di riferimento per le grandi operazioni del mercato italiano. In un mercato domestico caratterizzato dalla esigenza delle banche di ridurre il peso dei crediti deteriorati sui loro bilanci (c.d. derisking), Credito Fondiario ha partecipato, ricoprendo diversi ruoli in tutto il processo dell’operazione grazie a un modello di business flessibile, a tutte le grandi ristrutturazioni / processi di salvataggio:
In particolare alla fine del 2017 Credito Fondiario, a seguito di un processo competitivo, ha raggiunto un accordo con Banca Carige che ha portato all’acquisizione, da parte di Credito Fondiario, di:
L’acquisizione del ramo d’azienda si è perfezionata il 14 Maggio 2018 ed è stata preceduta da un accordo sindacale tra Banca Carige e Credito Fondiario, che ha consentito di allineare le condizioni contrattuali dei dipendenti del ramo d’azienda a quelle migliori praticate presso Credito Fondiario. Oggi le oltre 50 risorse lavorano nella nuova sede centralissima di Credito Fondiario a Genova nel palazzo in via XX Settembre a cui si aggiungeranno professionisti di Roma e di Milano. Genova sarà teatro di un piano di crescita che si tradurrà in occasioni di business e quindi di nuovi posti di lavoro, con grande vantaggio per la città della Lanterna.
A fine giugno 2019 nasce CF Liberty Servicing, la nuova piattaforma di recupero e gestione dei crediti in sofferenza in joint venture tra Credito Fondiario e Banco BPM. La società – di cui Credito Fondiario è azionista al 70% e Banco BPM al 30% – si occuperà di gestire come servicer il portafoglio di 7,4 miliardi di euro della Banca acquisito da Elliott nell’ambito della cartolarizzazione conclusa a febbraio 2019, con Garanzia dello Stato (GACS) sui titoli senior, lo stock residuo degli NPL di Banco BPM e, nei prossimi 10 anni, una quota rilevante pari all’80% dei nuovi flussi di crediti deteriorati.
Con questa operazione Credito Fondiario consolida il suo posizionamento di società leader in Italia nel settore del credit management aumentando in modo esponenziale il numero di dipendenti che, grazie alla joint venture, diventeranno circa 350 collocati tra Bergamo, Verona, Lodi, Napoli.
Credito Fondiario negli ultimi 24 mesi ha effettuato attività di due diligence su oltre Euro 45 miliardi di crediti NPL e/o UtP, analizzando una buona parte del credito deteriorato italiano in tutte le sue ramificazioni (immobiliare, retail, leasing, corporate). Una formula di successo – Le ragioni del successo di Credito Fondiario vanno identificate nella abilità del top management e degli azionisti (Elliott salito a circa l’82% del capitale e circa il 18% detenuto da Tages e dal top management) di puntare su un mix di competenze, innovazione e grande conoscenza del mercato italiano:
Top management e Tages sono affiancati dal 2016 da Elliott, una delle più grandi società di investimento al mondo, che a ottobre 2018 è diventato l’azionista di maggioranza della banca.
Elliott, con una visione di lungo termine, ha supportato la crescita di Credito Fondiario, in questi anni iniettando capitale e favorendo il rafforzamento manageriale della struttura con l’obiettivo di farla diventare la realtà leader del mercato.
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